Idee regalo natale 2025: gli alcolici del momento da Anthology by Mavolo - Anthology

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Idee regalo natale 2025: gli alcolici del momento da Anthology by Mavolo

Dicembre 2, 2025

Ogni regalo ha un segreto diverso: un dettaglio, un’evocazione, un’invenzione. Chi sceglie di emozionare con i sapori, sceglie di condividere una scoperta, una storia da raccontare.

Natale è il momento perfetto per regalare una bottiglia che non sia solo “da bere”, ma da vivere: un oggetto di design, un gesto che sa di stile e cura.

Nel nuovo Catalogo Natale 2025 Anthology by Mavolo, ogni bottiglia è una promessa che diventa memoria. Bere bene diventa un’esperienza, momento vivo di festa, che si fa ricordo.
Scopri come scegliere tra i liquori, spirits e champagne da regalare a Natale, quello perfetto per ciascuna persona, occasione o stato d’animo.

Per chi ama il design e l’originalità

Gin da collezione

Con un regalo firmato Amuerte o Le Tribute l’espressione ‘iconico’ non è sprecata. Mai visto dei grandi gin artigianali vestiti così!

  • Amuerte Gin, ridefinisce il concetto di lusso e audacia estetica con la sua bottiglia ricoperta in foglia d’oro 24 carati, ma anche di gusto grazie a botaniche rare (e uniche) come la foglia di coca peruviana. È il dono più che perfetto.
  • Mini Gin & Tonic pack Le Tribute: le sue bottiglie geometriche in stile déco, hanno un’eleganza quasi rituale. Ma in stile mignon. Regalo ideale per l’aperitivo di architetti, designer e creativi o per tutti quelli che apprezzano la bellezza delle forme tanto quanto l’eccellenza del gusto.


A chi piace sperimentare, a chi ama i cocktail

C’è chi aspetta le feste per mettersi dietro il bancone e sperimentare nuove ricette. Per loro, gli inguaribili
amanti dei cocktail, il regalo giusto è qualcosa che dia nuova ispirazione (e certezze) alla creatività:

  • Monkai Liqueur, il liquore dal design glaciale e gusto tropicale, è il must per creare cocktail natalizi
    moderni, con un tocco d’impertinente bizzarria.
  • Soero Gin, con note floreali di mirto, rosa e miele, è perfetto per twist inediti sui classici gin tonic o
    come base per un cocktail profumato da servire la sera della Vigilia.

 

Ideale per: bartender, appassionati di mixology, o amici che vogliono stupire con drink d’autore.

Scopri la nostra drinklist.

 

Regalare il piacere della lentezza

Rum e distillati da meditazione   

Ricetta per le feste: prendersi il tempo che ci vuole, rilassarsi, vivere con lentezza. Un camino acceso, un bicchiere da degustare, il silenzio da condivider e l’attenzione da risvegliare.
Per vivere il Natale così, il regalo perfetto ha il profumo del legno e dell’immaginazione, ha la stoffa dei rum da collezione:

  • Auténtico Nativo Rum 20y, invecchiato fino a 20 anni a Panama, esprime sentori di cacao, spezie e frutta tropicale.
  • Embargo XO, blend di rum caraibici (Barbados, Trinidad, Giamaica e Guyana), unisce dolcezza e carattere, ideale per chi ama la complessità e la profondità dei distillati maturi.

 

Il dono giusto per: intenditori, collezionisti, amanti del rum e dei sapori caldi.

I rum premium sono tra i regali di tendenza per il Natale 2025.

 

Perché la tradizione invecchia benissimo

Distillati di Francia e sapori autentici

Ci sono regali che sanno di storia, cultura e artigianalità.

  • La Licorne Armagnac, con le sue annate millesimate, è perfetta per i puristi e i raffinati, con aromi di vaniglia e nocciola.
  • Guérin Cognac XO, invecchiato 10 anni, avvolge il palato con note morbide e vellutate.
  • Zerotrenta Amaro, invece, è il ritorno (alla grande) di un classico liquore artigianale italiano legato alle ricchezze del territorio: un amaro bilanciato e moderno, realizzato con genziana, liquirizia e rosmarino.

 

Un regalo autorevole, generoso, che parla di gratitudine, ammirazione. In questo caso parlare di ‘classe’ non è banale ma obbligatorio.

 

Ci sono regali più effervescenti degli altri

Bollicine e brindisi d’autore

Le feste natalizie moltiplicano i momenti giusti per i brindisi più festosi e solenni. Per celebrare degnamente queste occasioni nulla è più adatto di uno Champagne Jeeper:

 

Ideale per: coppie, aziende, o cene importanti (qualsiasi cosa voglia dire)

Lo champagne d’autore è tra i regali più scelti nel luxury gifting 2025.

 

Che ne dite di regalare una scoperta?

L’altro whisky: un viaggio dei sensi

  • Eden Mill The Art of St. Andrews 2024, in un paesaggio esemplarmente scozzese, è la scelta giusta per chi cerca sfumature inedite, sensazioni sorprendenti. Botti di sherry, bourbon e amarone danno una maturazione intensa a distillati dal carattere complesso e moderno.
    Un dono per chi nella degustazione insegue l’emozione.

C’è sempre una bottiglia più giusta. Trovatela

Regalare alcolici è un’arte. Appassionante

Ci sono tre semplici regole, per fare sempre il regalo migliore

  1. Chi: pensa alla personalità di chi riceve il regalo – creativa, elegante o tradizionale?
  2. Quando: scegli il momento – brindisi, dopocena o serata cocktail?
  3. Cosa: regala un’esperienza – una bottiglia che emozioni prima ancora di essere aperta.

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articoli

Parliamo di

Champagne

Cose che non abbiamo ancora fatto con lo champagne:

berlo in una scarpetta tacco dodici, stappare la bottiglia con una spada da ussaro, sprecarlo sul podio di una qualsiasi gara motoristica, riempirci la vasca da bagno, chiamarlo spumante, cucinarci il brasato, dimenticarlo a casa di qualcuno, dimenticarlo in taxi, dimenticarlo.

Lo champagne è un’ottima cura per la memoria, non c’è coppa che non si riempia subito di ricordi, anche di ricordi che non avete mai avuto ma vi sarebbe piaciuto avere. Napoleone e Čechov non bevevano, se non un poco di champagne. Il primo per ricordarsi delle vittorie ancora da ottenere, il secondo per ricordarsi delle parole ancora mai scritte.

Parliamo di

Vini e Vermouth

È il 1968 e lo scrittore Mario Soldati parte per un suo ‘viaggio in Italia’ incontro a vigneti e cantine, alla ricerca della verità del vino.

Ne uscirà un bel libro

Quel mondo è oggi cancellato ma di quel libro resta viva l’idea del vino come poesia che si gusta meglio, e si capisce davvero, soltanto quando si studia la vita, le altre opere, il carattere del poeta, quando si entra in confidenza con l’ambiente dove è nato, con la sua educazione, con il suo mondo.

È una frase molto citata, ma a volte non serve essere originali.

Per completarla si può dire che il vino non è che il verso di un poema più ampio che comprende terre, culture, popoli e persino poeti di molte parti del mondo.

Cercare la verità del vino – che abbia la dolcezza seduttiva di quelli liquorosi o la fresca giovinezza dei bianchi marini, il saldo carattere dei rossi pensosi o l’aromatica complessità dei vermouth – per offrirne la bellezza (con moderazione) ci sembra un compito meraviglioso.

Parliamo di

Mixology

Philip Marlowe è un investigatore tutt’altro che sentimentale, e quando sorride sembra un lupo. Almeno quando a interpretarlo è Humphrey Bogart. Le sue sono storie nere. Ma beve volentieri il ‘succhiello’ (Gimlet, per chi detesta i gialli), un cocktail fortificato dal gin e benedetto dalle note solari di cedro e lime. Questa è la nostra idea di mixability. Uno sciroppo non è uno sciroppo, ma è parte del tutto come avrebbe detto un maestro zen e il Paese delle Meraviglie

— quello dove la verbena, il bergamotto o il gelsomino, il lampone o la menta sono sapori liquidi —

per essere apprezzato dev’essere mescolato, inventato, dimenticato e inventato di nuovo. Questa era anche l’idea di Alice, una bar tender coi fiocchi.

Parliamo di

Amari e Liquori

Abbinare colori, abbinare amori, abbinare aromi, abbinare profumi, abbinare emozioni, abbinare eccezioni, abbinare temperature, abbinare temperamenti, abbinare impressioni, abbinare memorie, abbinare convenzioni, abbinare trasgressioni.

Sublimare e mescolare.

Certi liquori sono come il diario di un naturalista che si aggira la mattina nel suo orto botanico e spia la maturazione delle essenze, l’intensità delle fragranze, l’empatia degli effluvi. Sa che niente di quello che vede e apprezza domani sarà uguale e si sforza di fissare sul foglio il momento perfetto in cui un fiore e un arbusto sembrano fondersi in una sintesi toccante e per sempre nuova.

Parliamo di

Rum

Rum rhum ron ron!

Sono le fusa di un gatto disteso sul cassero di teak del San Antonio, l’ultimo galeone di Capitan Kidd in rotta per Barbados. Se ne sta ben attento che l’ombra delle colubrine non gli tolgano il sole, ma provateci voi a dormire tranquilli mentre fioccano i proiettili, il mare si gonfia come un’acciuga che fa il pallone e i pirati urlano come diavoli.

Ci vorrebbe un buon sorso di rum che sappia di vaniglia e caramello o di biscotti al burro e frutta tropicale o spezie e legno dolce.

Basta aprire gli occhi e seguirci nelle nostre esplorazioni tra le isole e i secoli, a bordo di un’amaca.

Su, non fate i gatti.

Parliamo di

Agave

Come in ogni mitologia la storia di tequila e mezcal inizia da una dea, Mayahuel, generosa e materna.

È lei a manifestarsi nelle forme dell’agave dalla polpa ricca d’acqua, che nel deserto diventa una manna biblica per gli assetati. I sacerdoti la facevano fermentare e la bevevano per parlare con gli dei più loquaci. Quando Hernán Cortés entrò in Messico nel 1519 e si accorse che il brandy portato dalla Spagna era finito, grazie ai suoi alambicchi trovò nell’agave una fonte abbondante per ritrovare il suo spirito.

Quattro secoli dopo e dopo anni di scorribande rivoluzionarie, nel 1914 a Città del Messico s’incontrarono Emiliano Zapata e Pancho Villa. Zapata veniva da sud, terra di mezcal, e Villa da nord, terra di tequila. Ma neppure Mayahuel riuscì a metterli d’accordo.

A noi restano una storia, la nostalgia della revolución e i magnifici doni dell’agave.

Parliamo di

Gin

Il gin ha nel nome l’anima balsamica di una pianta officinale, il ginepro, e l’ombra alchemica di un jinn della tribù persiana dei folletti, naturali amici dell’uomo.

Per questo in ogni bottiglia sta al sicuro un vero ‘genio’, impaziente di tornare libero. Bevanda terapeutica nelle mani di Dioscoride, medico di Nerone, o dei dottori della Scuola salernitana, conforto di monaci ortolani e distillatori, lenimento alle epidemie medievali, coraggio dei cavalieri olandesi nella guerra dei trent’anni, il gin si è avventurato presto nel mondo, e noi nel mondo abbiamo inseguito le sue interpretazioni più segrete e meraviglianti.

Consolazione per lo ‘spirito’ dei marinai è la risorsa elettiva per i cocktail, tra tutti l’Hemingway Martini che del vermouth vuole solo uno sguardo. La proporzione di 15 parti (di gin) a 1 fu ispirata dal generale Montgomery cui piaceva bere bene e vincere facile (era quello per lui il giusto rapporto tra amici e nemici in battaglia).

Parliamo di

Spirits

Gli spiriti eletti non è detto che stiano sempre seduti su una nuvola. Qualche volta è più ragionevole cercarli in certe preziose bottiglie dalle forme seducenti, a volte austere a volte esotiche.
Essere attenti investigatori dell’arte
distillatoria piuttosto che di quella oratoria,

non significa solo conoscere meglio Zosimo di Panopoli (leggendario inventore del primo alambicco) che Cicerone (sicuro autore di 58 orazioni), ma imparare un paesaggio dal colore del saké, riconoscere una musica nell’intensità della vodka o vedere i profumi di un secolo nelle sfumature dell’armagnac

Il silenzio favorisce la degustazione,

questa favorisce la parola, che favorisce la comprensione.

Parliamo di

Whisky

Non tutti gli ‘spiriti’, anche quelli che si comportano meglio, hanno un santo in paradiso, ma il whisky ce l’ha ed è San Patrizio, irlandese con origini scozzesi.

 A distillare avrebbe imparato dagli arabi che però si erano fatti una cultura con gli alchimisti egizi e dunque a poco serve sventolar bandiere e primogeniture. Così, facendo rotta a oriente si possono scoprire ‘acque di vita’ sensazionali in Giappone dove fantastichiamo che la fioritura dei ciliegi in aprile sia un omaggio annuale a Torii Shingiro che proprio nell’aprile del 1929 commercializzò la prima bottiglia di whisky da lui prodotta.

E poi seguendo la ghirlanda brillante dei tesori liquidi si può fare tappa in Messico, in Tennessee o in Sudafrica e Argentina.

Con buona pace di San Patrizio.

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