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Milano celebra lo spirito scozzese: Paul Dempsey presenta la linea Whisky Heroes

Giugno 13, 2025

Paul Dempsey celebra lo spirito scozzese in una degustazione esclusiva di Mavolo Beverages a Milano, presentando la linea Whisky Heroes.

Un momento unico per scoprire i segreti di questi innovativi prodotti: ogni etichetta riporta, infatti, illustrazioni divertenti, colorate e narrative.

“Si tratta di una linea innovativa che rappresenta tutta l’audacia e la creatività che da sempre contraddistinguono l’azienda scozzese”, dichiara Chiara Piginimarketing manager di Mavolo Beverages.

Mai rimandare il baciare una bella ragazza od aprire una bottiglia di whisky

Questo celebre aforisma attribuito a Ernest Hemingway riassume uno stile di vita caratterizzato da un profondo apprezzamento per i piaceri semplici e autentici. Questo è stato il cuore dell’evento esclusivo organizzato da Mavolo Beverages al Maio Restaurant di Milano e dedicato agli amanti del whisky: una speciale degustazione che ha dato agli appassionati l’opportunità di scoprire “Whisky Heroes”, la nuova edizione limitata firmata Brave New Spirits.

In occasione del Whisky Festival di Milano, l’azienda veneta ha organizzato un’esperienza unica dedicata ai whisky lover: la presentazione della nuova linea “Whisky Heroes” di Brave New Spirits, guidata dalle parole di Paul Dempsey, Sales & Marketing Director della distilleria scozzese.

Guidati direttamente da Paul Dempsey, Sales & Marketing Director del marchio scozzese, l’evento è stata un’occasione unica per esplorare i sapori complessi e l’equilibrio distintivo della nuova linea attraverso le parole e la passione di una delle figure chiave dell’azienda.

“Whisky Heroes” si distingue per la sua raffinatezza, incarnando lo spirito autentico e innovativo del brand.

“La nuova linea Whisky Heroes rappresenta l’audacia e la creatività che da sempre caratterizzano Brave New Spirits, un marchio che non ha paura di osare e innovare. Siamo orgogliosi di aver portato questa esperienza a Milano, città cosmopolita e raffinata, che rappresenta il palcoscenico perfetto per presentare un prodotto di questa eccellenza. Con la guida di Paul Dempsey, abbiamo voluto offrire ai whisky lover l’opportunità ideale per scoprire il vero spirito della Scozia e vivere un momento di connessione autentica con la cultura del whisky”, dichiara Chiara Piginimarketing manager di Mavolo Beverages.

Paul Dempsey e Claudio Riva, fondatore di Whisky Club Italia.

Paul Dempsey, personalità di spicco dell’industria e maestro della sperimentazione, ha condiviso con i partecipanti la storia e la visione che hanno dato vita a “Whisky Heroes”.

Ogni bottiglia ha un’etichetta unica con illustrazioni divertenticolorate e narrative. Gli ospiti hanno potuto scoprire le loro caratteristiche uniche, dai sapori intensi e audaci alle sfumature più sottili, per una linea che è destinata a ridefinire l’esperienza del whisky. Il manager ha guidato i partecipanti alla scoperta della selezione di whisky, ognuno con una storia da raccontare: dal ricco patrimonio delle Highlands scozzesi fino alla sperimentazione moderna.

Brave New Spirits è una distilleria indipendente con sede a Glasgow che in pochi anni è riuscita a raccogliere apprezzamenti in tutto il mondo e che ha recentemente vinto il premio “Spirits Bottler of the Year” ai “The Spirits Business Awards 2024”.

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Champagne

Cose che non abbiamo ancora fatto con lo champagne:

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berlo in una scarpetta tacco dodici, stappare la bottiglia con una spada da ussaro, sprecarlo sul podio di una qualsiasi gara motoristica, riempirci la vasca da bagno, chiamarlo spumante, cucinarci il brasato, dimenticarlo a casa di qualcuno, dimenticarlo in taxi, dimenticarlo.

Lo champagne è un’ottima cura per la memoria, non c’è coppa che non si riempia subito di ricordi, anche di ricordi che non avete mai avuto ma vi sarebbe piaciuto avere. Napoleone e Čechov non bevevano, se non un poco di champagne. Il primo per ricordarsi delle vittorie ancora da ottenere, il secondo per ricordarsi delle parole ancora mai scritte.

Copia di ViveLaFrance

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Vini e Vermouth

È il 1968 e lo scrittore Mario Soldati parte per un suo ‘viaggio in Italia’ incontro a vigneti e cantine, alla ricerca della verità del vino.

Ne uscirà un bel libro

Copia di bacco
Copia di luna

Quel mondo è oggi cancellato ma di quel libro resta viva l’idea del vino come poesia che si gusta meglio, e si capisce davvero, soltanto quando si studia la vita, le altre opere, il carattere del poeta, quando si entra in confidenza con l’ambiente dove è nato, con la sua educazione, con il suo mondo.

È una frase molto citata, ma a volte non serve essere originali.

Per completarla si può dire che il vino non è che il verso di un poema più ampio che comprende terre, culture, popoli e persino poeti di molte parti del mondo.

Cercare la verità del vino – che abbia la dolcezza seduttiva di quelli liquorosi o la fresca giovinezza dei bianchi marini, il saldo carattere dei rossi pensosi o l’aromatica complessità dei vermouth – per offrirne la bellezza (con moderazione) ci sembra un compito meraviglioso.

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Mixology

Philip Marlowe è un investigatore tutt’altro che sentimentale, e quando sorride sembra un lupo. Almeno quando a interpretarlo è Humphrey Bogart. Le sue sono storie nere. Ma beve volentieri il ‘succhiello’ (Gimlet, per chi detesta i gialli), un cocktail fortificato dal gin e benedetto dalle note solari di cedro e lime. Questa è la nostra idea di mixability. Uno sciroppo non è uno sciroppo, ma è parte del tutto come avrebbe detto un maestro zen e il Paese delle Meraviglie

Copia di Bogart

— quello dove la verbena, il bergamotto o il gelsomino, il lampone o la menta sono sapori liquidi —

Copia di Goccia
Copia di Goccia

per essere apprezzato dev’essere mescolato, inventato, dimenticato e inventato di nuovo. Questa era anche l’idea di Alice, una bar tender coi fiocchi.

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Amari e Liquori

Abbinare colori, abbinare amori, abbinare aromi, abbinare profumi, abbinare emozioni, abbinare eccezioni, abbinare temperature, abbinare temperamenti, abbinare impressioni, abbinare memorie, abbinare convenzioni, abbinare trasgressioni.

Sublimare e mescolare.

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Certi liquori sono come il diario di un naturalista che si aggira la mattina nel suo orto botanico e spia la maturazione delle essenze, l’intensità delle fragranze, l’empatia degli effluvi. Sa che niente di quello che vede e apprezza domani sarà uguale e si sforza di fissare sul foglio il momento perfetto in cui un fiore e un arbusto sembrano fondersi in una sintesi toccante e per sempre nuova.

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Rum

Rum rhum ron ron!

Copia di StellaMarina
Copia di StellaMarina
Copia di pappagallo

Sono le fusa di un gatto disteso sul cassero di teak del San Antonio, l’ultimo galeone di Capitan Kidd in rotta per Barbados. Se ne sta ben attento che l’ombra delle colubrine non gli tolgano il sole, ma provateci voi a dormire tranquilli mentre fioccano i proiettili, il mare si gonfia come un’acciuga che fa il pallone e i pirati urlano come diavoli.

Ci vorrebbe un buon sorso di rum che sappia di vaniglia e caramello o di biscotti al burro e frutta tropicale o spezie e legno dolce.

Basta aprire gli occhi e seguirci nelle nostre esplorazioni tra le isole e i secoli, a bordo di un’amaca.

Su, non fate i gatti.

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Agave

Come in ogni mitologia la storia di tequila e mezcal inizia da una dea, Mayahuel, generosa e materna.

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È lei a manifestarsi nelle forme dell’agave dalla polpa ricca d’acqua, che nel deserto diventa una manna biblica per gli assetati. I sacerdoti la facevano fermentare e la bevevano per parlare con gli dei più loquaci. Quando Hernán Cortés entrò in Messico nel 1519 e si accorse che il brandy portato dalla Spagna era finito, grazie ai suoi alambicchi trovò nell’agave una fonte abbondante per ritrovare il suo spirito.

Quattro secoli dopo e dopo anni di scorribande rivoluzionarie, nel 1914 a Città del Messico s’incontrarono Emiliano Zapata e Pancho Villa. Zapata veniva da sud, terra di mezcal, e Villa da nord, terra di tequila. Ma neppure Mayahuel riuscì a metterli d’accordo.

A noi restano una storia, la nostalgia della revolución e i magnifici doni dell’agave.

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Gin

Il gin ha nel nome l’anima balsamica di una pianta officinale, il ginepro, e l’ombra alchemica di un jinn della tribù persiana dei folletti, naturali amici dell’uomo.

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Copia di Jigger

Per questo in ogni bottiglia sta al sicuro un vero ‘genio’, impaziente di tornare libero. Bevanda terapeutica nelle mani di Dioscoride, medico di Nerone, o dei dottori della Scuola salernitana, conforto di monaci ortolani e distillatori, lenimento alle epidemie medievali, coraggio dei cavalieri olandesi nella guerra dei trent’anni, il gin si è avventurato presto nel mondo, e noi nel mondo abbiamo inseguito le sue interpretazioni più segrete e meraviglianti.

Consolazione per lo ‘spirito’ dei marinai è la risorsa elettiva per i cocktail, tra tutti l’Hemingway Martini che del vermouth vuole solo uno sguardo. La proporzione di 15 parti (di gin) a 1 fu ispirata dal generale Montgomery cui piaceva bere bene e vincere facile (era quello per lui il giusto rapporto tra amici e nemici in battaglia).

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Spirits

Gli spiriti eletti non è detto che stiano sempre seduti su una nuvola. Qualche volta è più ragionevole cercarli in certe preziose bottiglie dalle forme seducenti, a volte austere a volte esotiche.
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Essere attenti investigatori dell’arte
distillatoria piuttosto che di quella oratoria,

non significa solo conoscere meglio Zosimo di Panopoli (leggendario inventore del primo alambicco) che Cicerone (sicuro autore di 58 orazioni), ma imparare un paesaggio dal colore del saké, riconoscere una musica nell’intensità della vodka o vedere i profumi di un secolo nelle sfumature dell’armagnac

Il silenzio favorisce la degustazione,

questa favorisce la parola, che favorisce la comprensione.

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Whisky

Non tutti gli ‘spiriti’, anche quelli che si comportano meglio, hanno un santo in paradiso, ma il whisky ce l’ha ed è San Patrizio, irlandese con origini scozzesi.

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 A distillare avrebbe imparato dagli arabi che però si erano fatti una cultura con gli alchimisti egizi e dunque a poco serve sventolar bandiere e primogeniture. Così, facendo rotta a oriente si possono scoprire ‘acque di vita’ sensazionali in Giappone dove fantastichiamo che la fioritura dei ciliegi in aprile sia un omaggio annuale a Torii Shingiro che proprio nell’aprile del 1929 commercializzò la prima bottiglia di whisky da lui prodotta.

E poi seguendo la ghirlanda brillante dei tesori liquidi si può fare tappa in Messico, in Tennessee o in Sudafrica e Argentina.

Con buona pace di San Patrizio.
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